mantenere l’efficacia nel tempo

Consigli

E’ necessario attenersi ad un detto che da sempre e regola di vita, “Meglio prevenire che combattere”.
Sia nella derattizzazione che nella disinfestazione, pulizia ed ordine sono fondamentali onde evitare il ripetersi di infestazioni come e fondamentale l’integrita della struttura.
Questo può e deve essere da noi fatto tramite “Azioni Correttive” che non solo coinvolgono e responsabilizzano il cliente, ma ci salvaguardano da eventuali contestazioni o problematiche, portandoci ad uno scopo comune: iI RISULTATO.

Come si è già sottolineato la prevenzione è pratica di base nella più moderna difesa contro gli agenti infestanti in ogni realtà industriale. E’ importante quindi sempre considerare questi aspetti critici: L’isolamento di scarti e rifiuti e Interventi di manutenzione

I su detti aspetti critici onde evitare infestazioni e/o re-infestazioni si possono risolvere avendo qualche piccola accortezza:

  • Ispezionare sistematicamente impianti e cunicoli
  • Pulire costantemente gli ambienti
  • Rliminare residui di lavorazione
  • Adeguare pareti e pavimenti (senza fessure o buchi)
  • Effettuare modifiche di punti di ricovero o di accesso dall’ambiente esterno
  • Eliminare ogni detrito presente
  • Verificare che le porte siano chiuse nei momenti di inattivita
  • Verificare che non vi siano fori in grade di consentire il passaggio di roditori
  • Verificare la corretta rotazione delle merci
  • Non tenere, in angoli non in vista, cartoni, detriti, scope, stracci…
  • Non occultare, non coprire o spostare i contenitori eroga esche

L’osservanza dei suddetti punti puo non solo portare giovamento al nostro servizio, ma rende anche i Vostri ambienti più sicuri da eventuali infestazioni.

Il sistema HACCP è basato sull’applicazione di sette principi

H.A.C.C.P.

Il sistema HACCP nasce dall’esigenza di garantire la salubrità degli alimenti. Prima dell’adozione del sistema HACCP i controlli venivano effettuati a valle del processo produttivo, con analisi sulla salubrità soltanto del prodotto finito, pronto per la vendita al consumatore. Il sistema HACCP invece mira a valutare in ogni fase della produzione i possibili rischi che possono influenzare la sicurezza degli alimenti, attuando in questo modo misure preventive, senza concentrare l’attività di controllo solo sul prodotto finito. In altri termini questo controllo si prefigge di monitorare tutta la filiera del processo di produzione e distribuzione dell’alimento. Lo scopo è quello di individuare le fasi del processo che possono rappresentare un punto critico (per esempio: la distribuzione di mascarpone deve mantenere la catena del freddo, quindi anche l’automezzo che lo trasporta deve attenersi a determinate temperature, perciò occorre che la temperatura sia sempre costante, per cui si deve assolutamente evitare anche un guasto momentaneo). Il sistema venne ideato negli anni sessanta negli Stati Uniti con l’intento di assicurare che gli alimenti forniti agli astronauti della NASA non avessero alcun effetto negativo sulla salute e che potessero mettere a rischio missioni nello spazio. L’HACCP è stato introdotto in Europa nel 1993 con la direttiva 43/93/CEE (recepita in Italia con il decreto legislativo D.Lgs 155/97), che prevede l’obbligo di applicazione del protocollo HACCP per tutti gli operatori del settore alimentare. Questa normativa è stata sostituita dal Reg CE 852/2004 entrato in vigore dal 01/01/2006. Inoltre da quanto riportato nel D.Lgs 193/07 viene definitivamente abrogato il D.Lgs. 155/97 e vengono decretate le sanzioni per inadempienza al Reg CE 852/04.

Nel 2006 il sistema HACCP è stato reso obbligatorio anche per le aziende che hanno a che fare con i mangimi per gli animali destinati alla produzione di alimenti (produzione delle materie prime, miscele, additivi, vendita, somministrazione).

I punti fondamentali del sistema dell’HACCP, la cui applicazione nelle aziende alimentari è diretta a far sì che qualsivoglia alimento non sia causa di danno alla salute del consumatore, sono identificabili in sette principi, che prima della loro applicazione devono essere preceduti da cinque passi preliminari. Si tratta, quindi, di mettere in pratica dodici passaggi chiave secondo uno schema ben specificato. Queste sono le tappe basilari di sviluppo del sistema HACCP:

  • Formazione dell’HACCP-team
  • Descrizione del prodotto
  • Identificazione della destinazione d’uso
  • Costruzione del diagramma di flusso
  • Conferma in campo del diagramma di flusso
  • Costruzione del MAAI (manuale aziendale)

Identificare i pericoli potenziali associati alla produzione di un alimento in tutte le sue fasi, dalla coltura o allevamento al processo, alla produzione e distribuzione fino al consumo. Valutare le probabilità che il rischio si verifichi e la gravità dell’eventuale danno ed identificare le misure preventive per il suo controllo. I pericoli che attentano alla sicurezza del prodotto possono essere classificati in fisico-chimici e biologici.

Con l’ausilio del c.d. “Albero delle decisioni” identificare le fasi che possono essere controllate, o ancor meglio “gestite”, al fine di eliminare i rischi o minimizzare la probabilità del loro verificarsi (punti critici di controllo). Una fase rappresenta ogni stadio di produzione e/o manipolazione degli alimenti, comprendenti la produzione primaria, la loro ricezione e trasformazione, la conservazione, trasporto, vendita e uso del consumatore.

Stabilire i limiti critici che devono essere osservati per assicurare che ogni CCP sia sotto controllo. In pratica, limite critico è quel valore che separa l’accettabilità dall’inaccettabilità. I limiti critici sono desunti da quelli di legge, ove presenti, oppure da GMP (good manufacturing practices), nel senso che possono derivare dall’adozione di una igienica pratica di lavorazione.

Stabilire un sistema di monitoraggio che permetta di assicurarsi il controllo dei CCP tramite un test, oppure con osservazioni programmate. Il sistema di monitoraggio sarà, quindi, costituito dalle rilevazioni, in momenti definiti, di un determinato parametro che deve permanere entro un limite critico stabilito.

Stabilire l’azione da attuare quando il monitoraggio indica che un particolare CCP non è sotto controllo. Le azioni correttive, meglio dette “trattamenti”, richiedono sia le azioni di trattamento delle “non conformità”, che la revisione del sistema per eliminare la possibilità che la deviazione dei parametri prefissati possa verificarsi nuovamente.

Stabilire procedure per la verifica che includano prove supplementari e procedure per confermare che il sistema HACCP stia funzionando efficacemente.

Stabilire una documentazione riguardante tutte le procedure di registrazione appropriate a questi principi e loro applicazioni.

SCARICA IL DECRETO LEGISLATIVO

Sistema di gestione per la Qualità – Requisiti  / Le novità

ISO 90012008

Nel 2000, con la nuova edizione della norma, si passa da una visione dell’azienda formata da sistemi organizzati a sè stanti (amministrazione, commerciale, qualità, etc.) ad una visione per processi trasversali (sviluppo di nuovi prodotti, pianificazione aziendale, gestione dei fornitori, etc.) che nella maggior parte dei casi sono indipendenti dalla struttura organizzativa dell’azienda, in quanto il loro svolgimento può richiedere la partecipazione e l’operato sia di più unità appartenenti alla medesima impresa, sia di entità organizzative differenti. Esempio: l’approvvigionamento è il risultato di più attività svolte da funzioni diverse: Produzione, Acquisti, Magazzino, Contabilità.

La norma ISO 9001 è strutturata in quattro macroprocessi, comuni a tutte le aziende:

– Responsabilità della direzione (politica, obiettivi, pianificazione, SGQ e riesame)
– Gestione delle risorse (risorse umane e informative e altre risorse)
– Gestione dei processi (soddisfazione del cliente, progettazione, approvvigionamento, produzione e servizi)
– Misure, analisi e miglioramento (Audit, controllo dei processi e miglioramento continuo)

La nuova edizione della norma UNI EN ISO 9001:2008

La nuova edizione della norma ISO 9001 viene pubblicata il 15 novembre 2008.
La versione italiana, pubblicata dall’UNI, è del 26 novembre 2008.

La ISO 9001:2008 innova senza rivoluzionare l’impianto creato con l’edizione del 2000. I lavori si sono svolti tenendo ben saldi alcuni principi che hanno guidato l’operato dei riformatori:

– limitare l’impatto sui fruitori;

– non modificare i requisiti della ISO 9001:2000 né introdurne di nuovi;

– chiarire i punti oscuri della precedente norma che avessero creato problemi interpretativi o applicativi;

– aumentare la compatibilità con gli altri sistemi di gestione, in particolare la UNI EN ISO 14001 (sistema di gestione ambientale).

Viene introdotto l’organizational environment, cioè il contesto in cui opera l’organizzazione, tra gli elementi da considerare nella progettazione e implementazione del sistema di gestione qualità.

Si estende il significato di prodotto, risultato di tutti i processi di realizzazione, ai cosiddetti prodotti intermedi.

Viene ampliato il concetto di responsabilità dei dell’organizzazione nei processi cd esternalizzati.

Si sottolinea l’importanza dell’addestramento, della formazione e della competenza, poiché le azioni del personale possono influire anche indirettamente sul prodotto finale (e quindi sul rispetto dei requisiti del cliente).

Vengono forniti alcuni esempi di come esso possa incidere sul prodotto finale e di quanto quindi, la rilevanza di questo aspetto, ne faccia scaturire l’esigenza di un approfondito controllo.

Vengono forniti alcuni esempi sulle attività che seguono la consegna del prodotto o servizio, per mostrare e chiarire quella che è l’estensione del campo nel quale l’organizzazione deve agire applicando il sistema qualità.

Si evidenzia come le attività di verifica, riesame e validazione abbiano finalità diverse, e come pertanto debbano essere definite dall’organizzazione specifiche azioni, soprattutto per le progettazioni meno complesse.

Si sottolinea come la soddisfazione del cliente possa essere misurata con strumenti diversi dalla classica indagine di customer satisfaction, attraverso l’analisi di dati di cui spesso già si dispone, come ad esempio, l’andamento delle vendite o le richieste di garanzia.

Si precisa che il riesame è volto a verificare l’efficacia della azioni correttive e preventive più che le azioni stesse.

Il passaggio dalla vecchia alla nuova UNI EN ISO 9001:2008 risulta agevole e coerente con l’impianto stesso della precedente ISO 9001 2000.

Conosci i tuoi obblighi legali?

Norme di legge

– Monitoraggio Roditori

– Monitoraggio Insetti Striscianti


– Monitoraggio Insetti Alati

Ogni fase di monitoraggio viene controllata e registrata attraverso specifiche attrezzature o sistemi di misura specialmente in quelle attivita di preparazione, trasformazione, confezionamento ecc. con l’impiego di trappole a cattura meccanica e piastre adesive contenenti attrattivi naturali che escludono l’uso di derattizzanti o disinfestanti per non contaminare gli ambienti di produzione.
E’ chiaro che la nostra ditta nell’ambito del piano d’autocontrollo aziendale entra a far parte solo della parte relativa alla prevenzione o all’eliminazione dei rischi di contaminazione da parte di insetti e roditori e la documentazione che noi rilasciamo attesta solo lo svolgimento di operazioni di bonifica sul nostro specifico settore che sara poi mantenuta dal cliente quale parte integrante del suo piano d’autocontrollo aziendale generale. Quest’ultimo, al fine di evitare confusioni o errata informazione, viene studiato e progettato o dal titolare dell’azienda o da un consulente estemo.
Tutta la documentazione sarà da Voi conservata e Vi consentirà di essere esibita in occasioni di eventuali controlli da parte delle Autorità Competenti, questi ultimi divenuti molto frequenti negli ulimi periodi con rischi di pesanti sanzioni o addirittura la chiusura dell’attività.

In sintesi, il D.L. 193/07 stabilisce che ogni soggetto pubblico o privato che esercita una o più delle attività sopra descritte deve garantire che tutte Ie procedure intraprese sugli alimenti siano effettuate in modo igienico e senza rischi di contaminazione dei prodotti alimentari e quindi ha l’obbligo di adeguarsi e applicare la normativa.

Servizio antilarvale nel periodo compreso tra marzo e aprile.

Offerta Marzo/Aprile

Si tratta pertanto di una forma di lotta caratterizzata da un impatto ambientale minore rispetto a quello che accompagna la lotta contro le zanzare adulte e mosche adulte.

Considerando quindi difficile che un’ area possa rimanere a lungo priva di insetti, vorremmo sottolineare l’importanza e la necessità di una Vostra pronta decisione affinché il servizio venga eseguito nel periodo su indicato.

CONTATTATECI PER UN PREVENTIVO GRATUITO